Cosa succede al contratto di appalto stipulato a valle in caso di annullamento del bando di gara?
Se il bando di gara viene annullato, l'aggiudicazione viene automaticamente annullata (effetto caducante dell'atto presupposto sull'atto consequenziale). Tuttavia, non vi è un automatico annullamento del contratto stipulato successivamente in caso di annullamento dell'aggiudicazione
Il caso in esame nasce dalla pubblicazione di un bando per una gara pubblica, finalizzata alla realizzazione di un'opera strategica. Durante lo svolgimento della gara, un ricorso veniva presentato al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (TSAP) per contestare presunte irregolarità, tra cui la mancata approvazione del finanziamento da parte del CIPE e l'assenza di valutazione dell'impatto ambientale. Nonostante ciò, il commissario procedeva all'aggiudicazione dell'appalto a un'Associazione Temporanea di Imprese (ATI) e stipulava il relativo contratto. Nel frattempo, il ricorso veniva accolto dal TSAP, che annullava il bando di gara e diffidava il commissario dal compiere atti consequenziali.
Il Commissario impugnava la decisione del TSAP davanti alla Corte di Cassazione, sollevando la questione della giurisdizione, ma la Corte confermava la competenza del TSAP, poiché l'opera in questione riguardava acque pubbliche. In seguito, l'ATI aggiudicataria proponeva un arbitrato per far valere l'efficacia del contratto, e il lodo arbitrale dichiarava il contratto valido. Tuttavia, la Corte d'Appello, esaminando l'impugnazione presentata dal commissario, stabiliva che l'annullamento del bando comportava l'invalidità del contratto. L'ATI ricorreva quindi in Cassazione contro questa sentenza.
Il punto cruciale della sentenza riguarda la validità del contratto stipulato dopo l'annullamento degli atti di gara. La peculiarità del caso risiede nel fatto che il TSAP non è un tribunale amministrativo e ha annullato non l'aggiudicazione, ma il bando di gara. La Corte di Cassazione ha esaminato le implicazioni giuridiche, ripercorrendo gli orientamenti precedenti in merito alla sorte del contratto dopo l'annullamento di un'aggiudicazione. In particolare, la Cassazione ha ribadito che:
1. È importante considerare la connessione tra le domande di annullamento dell'aggiudicazione e di annullamento del contratto di appalto concluso a seguito di un'aggiudicazione illegittima. Entrambe le questioni rientrano nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo (Cass. SS.UU. n. 2906/2010).
2. L'annullamento del bando da parte del TSAP implica automaticamente anche l'annullamento dell'aggiudicazione, in quanto quest'ultima è un atto presupposto per l'intera procedura di gara (Cons. Stato, n. 8772/2022 e n. 5748/2020).
3. La legislazione vigente ha eliminato il collegamento automatico tra l'annullamento dell'aggiudicazione e l'annullamento del contratto, soprattutto quando si tratta di opere strategiche di rilevanza nazionale, la cui realizzazione è di interesse pubblico. Tale principio è sancito in diverse normative, tra cui l'art. 14 del D.lgs. 190/2002 e altri articoli successivi.
4. La disciplina applicabile al giudice amministrativo deve essere estesa anche al processo davanti al TSAP, in quanto le norme in questione sono attuative di principi europei che devono essere rispettati indipendentemente dall'organo giurisdizionale nazionale competente.
In sintesi, la Corte di Cassazione ha chiarito che, sebbene l'annullamento del bando di gara in questo caso abbia effetti caducanti sull'aggiudicazione, la sorte del contratto stipulato successivamente dipende da un'analisi più complessa, che tiene conto dell'interesse pubblico e delle normative speciali relative alle opere strategiche.